Nella categoria della vele fiocco, rientra il genoa, insieme allo spinnaker e al gennaker. L’origine del nome è dubbia; alcuni l’attribuiscono al fatto che venne usata per la prima volta in una regata a Genova da Raimondo Panario, nel 1926, e poi a Copenaghen. Altri, invece, sostengono che sia stata inventata dallo skipper e armatore danese, Sven Salen. Di forma triangolare, questa vela è issata tra l’estremità della prua (o del bompresso) e l’albero più a prua.
Rispetto a un fiocco canonico, il genoa è più grande e oltrepassa l’albero verso poppa, con l’angolo di scotta, al punto che si verifica una leggera sovrapposizione con la randa, la vela issata all’albero maestro.
Tale sovrapposizione è variabile ed è determinata dal rapporto tra la lunghezza della perpendicolare allo strallo, tracciata attraverso la bugna di scotta, e la dimensione corrispondente al triangolo prodiero. In linguaggio tecnico, il primo parametro è rappresentato dalla sigla LP, mentre il secondo è espresso in percentuali. Trattandosi di una versione particolare di fiocco, il genoa viene utilizzato più o meno nelle medesime andature; in particolare, permette di controllare la prua della barca e favorisce la capacità di bordeggiare, ossia, di risalire il vento.
Tuttavia, in questi contesti risulta meno efficiente del fiocco, causando una certa difficoltà nelle manovre di virata. Però, la sua maggiore superficie velica rende il genoa adatto alle andature intermedie, come la bolina larga, il traverso e il lasco. Per questo motivo, questa vela fa parte dell’equipaggiamento standard delle imbarcazioni da riporto e, certamente, la ritroverete nelle vostre crociere in barca a vela in Grecia e in giro per il mondo.
Come si evince dal nome, la tormentina è una vela usata nei casi di burrasca, perciò è raro il suo utilizzo in caso di crociere in barca a vela in Croazia, territori in cui il mare è più calmo. L’occasione d’uso della tormentina la vede sostituta del genoa o del fiocco, al fine di ridurre la superficie velica.
Questa vela è fatta di tessuto spesso e robusto, per poter resistere anche a venti di oltre 40 nodi. Le sue dimensioni sono ridotte ed è tagliata in maniera piatta per fare in modo che la sua parte “grassa” resti in basso e verso la poppa; inoltre, la sua penna non arriva fino all’inserzione tra strallo e albero.
Con l’evolversi della tecnologia velica, si è evoluta anche la tormentina, differenziatasi in diversi modelli; alcuni vengono montati su stralli supplementari, altri ancora, invece, su stralli dynema o in spectra, mentre le più recenti e moderne, che sono anche le più funzionali, permettono di incalzare il genoa rollato.
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