Prima di avventurarsi per mare in barca vela, iniziamo questa panoramiche sulle tipologie di timone a vento parlando dei modelli con sola banderuola, dunque, l’impulso di correggere la rotta è trasmesso direttamente al timone principale, senza il tramite del timoncino. Non solo, manca anche il sistema di trasmissione, perciò la struttura si compone solo della banderuola e di un contrappeso. Prima di essere installato su una vera imbarcazione da Francis Chicester, questa tipologia era impiegata nei modellini di barca a vela. Su Miranda, invece, venne montato un dispositivo formato da una banderuola di stoffa, della superficie di 4 m2, un contrappeso di 12 kg e le cimette che collegavano la banderuola al timone.
Vista la semplicità di composizione, questo timone a vento non garantisce un ampio autogoverno della barca, perciò appare inutilizzabile in diverse occasioni; per questo motivo ne è cessata la produzione e si ritrova solo in imbarcazioni della lunghezza massima di 6 metri. Il modello con trim tab, invece, presenta un piccolissimo prolungamento, installato tramite perni nella coda del timone o del timoncino ausiliario. In questo caso, l’impulso della banderuola viene trasmesso prima al trim tap, non al timoncino né al timone principale. In base a dove è montato, il trim tab crea una forza nell’acqua che viene trasmessa al timoncino ausiliare o al timone. Amplificando la forza generata vento, il trim tab permette di montare banderuole più piccole.
In base alla combinazione tra timoncino e banderuola, si possono distinguere altri due tipologie di timone a vento. La prima è quella che impiega un sistema con timoncino ausiliario e banderuola verticale; indicato per imbarcazioni con lunghezza massima di 11 metri, questo modello la forza generata dalla banderuola agisce sul timoncino attraverso una ruota dentata che ha il compito di trasmettere il movimento causato dal vento. La seconda tipologia vede l’impiego di una banderuola orizzontale e un timoncino ausiliario, meccanismo adatto anche a imbarcazioni di lunghezza superiore agli 11 metri, grazie agli ingranaggi utilizzati nel sistema di trasmissione.
Tali ingranaggi permettono di decidere il grado di rotazione del timoncino, non abbassando troppo la forza dell’acqua corrente rispetto all’analogo meccanismo con banderuola verticale. Infine, un’ultima tipologia è quella a doppio timoncino, che impiega sia l’ausiliario che quello a pendolo. Quando si utilizza questo sistema, il timone principale viene bloccato, perciò esso non interviene nella correzione della rotta. Si tratta del modello installato su imbarcazioni di grandi dimensioni, in quanto il solo ausiliare non è in grado di far cambiare loro rotta, mentre il solo timoncino a pendolo avrebbe bisogno di cime troppo lunghe per collegarlo al timone principale. Inoltre, tale sistema viene impiegato in caso di bisogno di un timone d’emergenza nelle lunghe tratte, quando il principale non è dotato di protezioni.
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