Il timoncino è quella parte del timone a vento che comunica al timone principale le correzioni di rotta da fare. Ne esistono due tipi principali, che si differenziano per la meccanica, ma anche per il collegamento con la banderuola. Quello ausiliare è collegato direttamente alla banderuola, senza nessun impianto di trasmissione del movimento. Ma non solo, il cambiamento di rotta viene effettuato direttamente da esso, senza trasmettere il movimento al timone principale, a cui non è collegato. Rispetto al principale, l’ausiliare è di dimensioni ridotte, di solito nella proporzione 3:1. Esso funge, talvolta, da secondo timone di emergenza, benché funzioni solo con il vento e la banderuola, e non a motore come avviene per quello principale. In caso, ad esempio, si dovesse rompere il timone principale, si può usare il timoncino ausiliare, con tutti i limiti del caso. Ciò è praticabile perché l’ausiliare non ha nessun collegamento con il timone principale, sono due organi separati, perciò se si rompe uno, l’altro può continuare a funzionare. In più, il timoncino ausiliare ha una forte resistenza all’usura, caratteristica che lo rende molto utile. Il suo maggior svantaggio dipende dal fatto che i timoni a vento che presentano questo sistema, sono molto pesanti, perciò non sono adatti ad imbarcazioni più piccole; inoltre, quando il timone a vento non è utilizzato, il timoncino ausiliare resta bloccato nella sua posizione, causando qualche difficoltà nella manovrabilità della barca.
Attraverso un sistema di trasmissione meccanica, il movimento della banderuola viene trasmesso prima al timoncino a pendolo e poi al timone principale, che corregge la rotta. La sua conformazione meccanica lo fa oscillare come un pendolo, grazie alla spinta dell’acqua, dopo aver ricevuto il movimento dalla banderuola. Attraverso delle cime, questa oscillazione trasmette le indicazioni sul cambio di rotta al timone principale. In base alla lunghezza del braccio del timoncino, che va dal fulcro alla pala, l’intensità della forza generata da esso varia. In media, questo braccio d’azione ha una lunghezza compresa tra i 150 e i 200 centimetri. Per far diminuire la forza necessaria a generare il movimento nel timone principale, occorre prebilanciarlo, ovvero, inclinare di qualche grado verso la poppa la barra su cui esso ruota, al fine di abbassare la pressione su di essa; in questo modo il timone è manovrabile con più facilità, perché non fa pressione sui suoi perni, ma appare appeso a questi. Questo prebilanciamento risulta utile in caso di vento leggero, ma non bisogna esagerare per non rischiare che il timone sia troppo fuori controllo e si muova al minimo cenno della banderuola e del timoncino a pendolo. Per concludere, generalmente, si compie il cosiddetto smorzamento dell’imbardata per limitare il movimento di questo timoncino e frenare quello generato dalla banderuola.
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