Grandissimo e colorato, lo spinnaker è facilmente riconoscibile e visibile anche da lunghe distanze; è anche grazie ad esso che i laghi e i mari si colorano di tanti puntini variopinti durante le regate o, semplicemente, durante le stagioni favorevoli. Detta anche spi, questa vela viene solitamente issata quando l’andatura è portante, cioè quando il vento colpisce la vela di poppa o al giardinetto, ossia nella andature di lasco e poppa. Tuttavia, nelle imbarcazioni che non possono montare il gennaker, lo spinnaker viene usato pure al traverso e al lasco. Oltre alla dimensioni e ai colori, questa vela ha la particolarità di essere simmetrica, dettaglio che le permette di poggiare molto sulla barca su cui è montata. Realizzato in materiale leggero, lo spinnaker è talmente grande da dover essere issato in modo da strabordare fuori dalla prua dell’imbarcazione.
Ciò è possibile grazie al tangone, un’asta particolare supplementare. La sua forma è di triangolo isoscele e presenta una grande curvatura centrale, simile a una pancia. I vertici sono chiamati penna e bugne; il primo è il vertice che va verso la testa dell’albero e si posiziona a mezzo della drizza; le seconde si attaccano a scotta e braccio. Questi due sono le cime con cui si regola lo spinnaker; il braccio va dalla barca al tangone, la scotta parte dalla barca e va verso l’altro vertice. Per dovere di precisione, questo circuito è montato sulle imbarcazioni di misura inferiore ai 30 piedi, mentre in quelle più grandi, ogni bugna è attaccata a una coppia diversa di scotta e braccio; questo circuito è detto a doppia scotta e comporta una serie di variazioni anche nelle manovre, per esempio, nella strambata.
Per issare lo spinnaker, si issa la drizza e la scotta nel braccio del tangone, poi, si inserisce la campana del tangone nell’albero, si mettono a segno le scotte, si fa ammainare il fiocco e si conclude mettendo a segno caricabasso e caricaalto. Per ammainare lo spinnaker, invece, si consiglia di issare il fiocco/genoa per prima cosa, poi, si può mollare il braccio, togliere il tangone e, infine, filare scotta e drizza molto lentamente. Massima attenzione a non far fare un tuffo in acqua alla grande vela! Soprattutto in regata, esistono varie manovre per ammainare lo spinnaker; alcune di queste hanno nomi curiosi.
Tra le più conosciute possiamo citare la normale, la africana, la tedesca, la dropline e la cecoslovacca. Quest’ultima si esegue successivamente a una manovra particolare che porta lo stesso nome; questa manovra consente una cappa filante sotto spinnaker. Tuttavia, è possibile utilizzare lo spinnaker anche fuori dall’ambito agonistico delle regate, basta conoscerlo bene e saperlo usarlo con attenzione anche se sempre più in disuso in quanto oggi è più pratico un Gennaker con calza o montato su frullone oppure altre vele denominate CODE 0-1-2-3 ,montate su un cavo tessile e frullino ( si apre e chiude come un Genoa con rollafiocco.
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