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Ancoraggio e ormeggio: qual è la differenza?

L’ormeggio

Nelle crociere in barca a vela in Croazia, può capitare spesso di ormeggiare, meno probabile, invece, nelle traversate oceaniche solitarie, al limite delle forze umane. Le crociere in barca a vela in Croazia, come quelle in Grecia, invece, sono più tranquille e possono toccare spesso porti e attracchi che permettono di ritornare per un po’ sulla terra ferma. Questa puntualizzazione permette di prendere in causa una delle differenze fondamentali tra ancoraggio e ormeggio, quest’ultimo, infatti, necessita di un porto, o di un altro punto di attracco lungo la costa o poco lontano. Dunque, si tratta di una sosta su fondali bassi, in cui non è possibile ancorare, anzi, potrebbe essere vietato. Una forma particolare di ormeggio, definito specificatamente attracco, è quello che si realizza a una banchina, attraverso la legatura a bitte e anelli. In gergo, si usa il termine ormeggio per le imbarcazioni da diporto, mentre l’attracco si applica alla navigazione commerciale. L’ormeggio alla banchina è di tre tipologie, di fianco all’inglese, di poppa oppure alla francese di prua. Nel primo caso la barca è posta parallelamente alla banchina e vi viene assicurata con sei cavi, che sono la cima di poppa, il traversino di poppa, lo spring di poppa, lo spring di prora, il traversino di prora e la cima di prora. Nell’ormeggio di poppa, invece, l’imbarcazione è perpendicolare alla banchina e la prua è posizionata verso l’esterno, mentre viene mantenuta ferma da una o due ancore di posta, da una boa o da un corpo morto; nel frattempo, la poppa viene assicurata a delle bitte a terra, tramite delle cime incrociate che vengono dati volta alle bitte di bordo, attraverso i passacavi di poppa. Anche nell’ormeggio di prua, la barca è perpendicolare alla banchina, ma in questo caso è la poppa ad essere posta in fuori e legata al corpo morto. Poi esistono altre tre modalità di ormeggio. Quello alla boa avviene assicurando la prua tramite un cavo robusto passato a doppino sull’anello o sul maniglione della boa detta redancia. L’ormeggio a un corpo morto viene praticato legando quindi un cavo robusto all’oggetto sul fondo; il cavo viene dato volta alle bitte di bordo, meglio se sdoppiato per compensare gli sforzi delle bitte. Infine, c’è il fissaggio a struttura a terra, che però dovrebbe tenere conto delle eventuali risacche e maree.

Quali sono le manovre di ormeggio

Le manovre principali per portare a termine l’ormeggio dell’imbarcazione sono tre. La prima consiste nel decelerare in avvicinamento controllando la direzione del vento per scegliere il lato giusto di ingresso; poi, si presenta la barca con il lato o i lati da fissare per la sosta; infine, si passa all’eventuale aggancio e fissaggio alle strutture stabili che sono anelli o bitte. Soprattutto in certe occasioni, è necessario eseguire le manovre con l’assistenza di un ormeggiatore che fissa le cime o le gomene lanciate da chi è sull’imbarcazione. Poi, queste cime vengono tirate da bordo per avvicinare la barca all’attracco.

Nel caso in cui non c'è l'ormeggiatore, uno o due persone dell'equipaggio possono scendere velocemente durante l'accosto e fissare le cime già preparate in precedenza.

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