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La regolazione delle vele in barca

Durante le crociere, spesso capita di trovare condizioni anticicloniche in cui le brezze termiche sono piuttosto deboli. In pratica, ci troviamo a navigare con un forza 2 – forza 3. Questo vento è perfetto per le andature di bolina, in quanto ci consente di raggiungere quei 5-6 nodi di velocità che rendono piacevole la nostra navigazione, ma se abbiamo il vento al portante le cose cambiano radicalmente, e spesso siamo costretti ad accendere il motore per sopperire alle scarse prestazioni a vela che caratterizzano queste andature con poco vento.
Se poi la nostra meta si trova proprio nella direzione verso cui spira il vento, allora siamo nella condizione peggiore. Se ci mettessimo in rotta col vento in poppa, infatti, la velocità sarebbe davvero bassa anche utilizzando un buon spi tangonato, e ben presto ci troveremmo costretti ad accendere il tanto detestato motore.

Allora cosa possiamo fare per andare più veloci? La risposta è semplice: dobbiamo orzare per crearci del vento apparente ed aumentare in questo modo la velocità della barca!

Sì, va beh, direte voi, ma orzando cambio rotta e non arrivo più a destinazione…

Sì, è vero che dovremo fare dei bordi, ma è altrettanto vero che il notevole incremento di velocità ci avvantaggerà in misura molto maggiore rispetto all’allungamento del percorso.

Per fare un esempio, deviando anche solo di 20 gradi rispetto alla rotta diretta, la distanza da percorrere aumenta solo del 7%, mentre l’incremento di velocità sarà facilmente superiore del 20%.

Il fenomeno dell’incremento sensibile di velocità si può ben notare osservando un diagramma polare. La parte destra (in blu) del grafico rappresentato qui a fianco (clicca sopra al grafico per ingrandirlo) si riferisce ad un’intensità di vento reale (TWS, cioè True Wind Speed) di 8 nodi.

Come si può notare, la VMG (Velocity Made Good) si ottiene con un angolo al vento reale (TWA cioè True Wind Angle) di circa 135 gradi che corrisponde ad una velocità della barca di 5,2 nodi.

La cosa interessante da notare è che l’angolo al vento apparente (AWA cioè Apparent Wind Angle) è di 100 gradi!

In pratica ci troveremo a navigare quasi al traverso e con una velocità di tutto rispetto, mentre la nostra rotta sarà deviata di soli 35 gradi rispetto alla rotta diretta. Non male, no?

E sempre dallo stesso diagramma polare possiamo notare che, se avessimo preso la rotta diretta e cioè col vento in poppa, la nostra velocità sarebbe stata di circa 3 nodi. Quei 35 gradi di scostamento dalla rotta ideale hanno prodotto quindi un incremento di velocità pari al 73%.

In sintesi, con poco vento è sempre meglio utilizzare uno spi asimmetrico o un gennaker e fare dei bordi, piuttosto che issare uno spi tradizionale tangonato e mettersi con un’andatura pressoché in fil di ruota. In questo caso il gennaker, oltre che più facile da portare, si rivela anche più efficace dello spinnaker simmetrico.

Con vento di maggiore intensità le cose ovviamente cambiano, ed allora la VMG si ottiene ad angoli maggiori. Nel grafico polare qui sopra, la linea rossa sulla sinistra si riferisce alla stessa barca, ma con 16 nodi di vento reale. In questo caso la VMG si ottiene con un angolo di 172 gradi (165 gradi di apparente contro i 100 di prima), quindi al di fuori del range di utilizzo di un classico gennaker. In questo caso sarebbe meglio tirar fuori dal sacco lo spi ed armare il tangone.In tutti i modi non vi spaventate,durante la crociera in barca a vela in Croazia avremo modo di imparare di piu’ con la pratica in mare.

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